Vai al contenuto

Umberto Nordio (architetto)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Umberto Nordio

Umberto Nordio (Trieste, 7 marzo 1891Trieste, 28 ottobre 1971) è stato un architetto italiano.

Dopo aver frequentato il ginnasio comunale italiano "Dante Alighieri" di Trieste,[1], si laureò al Politecnico di Milano nel 1919, iniziando subito dopo un periodo di apprendistato a Trieste nei cantieri del padre Enrico Nordio, affermato architetto triestino, in particolare nella sede INAIL (1923-1935) e nel Palazzo di Giustizia (1912-1926). Tra le sue prime opere si evidenziano le case popolari ICAM in piazza Foraggi (1925-1926) e le case Incis in viale Miramare (1929), di impostazione ancora accademica, insieme a edifici più utilitaristici come la Stazione marittima di Trieste (1926-1928).[2]

Umberto Nordio mantiene nelle sue opere un forte interesse per il gusto novecentista, ma tende a renderlo intercambiabile con soluzioni più funzionaliste o talvolta dagli accenti classicisti monumentali. Dopo l'originale Casa del combattente e mausoleo di Guglielmo Oberdan (1929-1935) disegna diverse e contrastanti soluzioni per l'adiacente Casa del Balilla (1934)[3], oggi sede della Regione e per la sede della RAS (1934). Negli stessi anni si apre a composizioni architettoniche più dinamiche mentre dalla seconda metà degli anni trenta la ricerca di un'architettura eloquente per l'ufficialità del regime fascista lo portano a partecipare agli importanti concorsi di progettazione a Roma per il Palazzo Littorio (1934), il Palazzo della Civiltà Italiana (1937) e il Palazzo delle acque e della luce (1938). Ma è a Trieste che realizza la sua maggiore opera di rappresentazione retorica del regime, nella nuova sede dell'università (1938-1950).[2]

Nel dopoguerra assume sempre più un ruolo di guida per i giovani professionisti triestini e diventa una figura di riferimento per le istituzioni culturali e amministrative. L'attività professionale è molto intensa soprattutto nel primo decennio di ricostruzione postbellica, in cui Nordio ripropone gli stilemi delle sue ultime opere degli anni quaranta. In questo clima si inseriscono i progetti per il nuovo quartiere dell'Ente Fiera di Trieste (1949) e soprattutto il ruolo di guida del gruppo costituito con Romano Boico, Aldo Cervi e Vittorio Frandoli per la progettazione degli allestimenti delle principali navi da crociera degli anni cinquanta. Sempre più spesso progetta in collaborazione con altri professionisti, come nel quartiere Ina-casa di Chiadino (1955-1965) o nella sistemazione degli interni nella foresteria del Palazzo del Governo di Trieste (1962-1963) e della sede del Consiglio regionale (1966).[2]

Stazione marittima di Trieste, 1926-1930
Casa Opiglia Cernitz ("Casa a torre"), Largo Riborgo,Trieste, 1936
Università degli Studi di Trieste, 1938-1950

Progetti principali[2]

  • 1925-1926 - Case popolari Icam in piazza Foraggi, Trieste
  • 1926-1930 - Stazione marittima di Trieste
  • 1927 - Garage Società esercizi automobili (Sea), Trieste
  • 1929 - Case Incis in viale Miramare, Trieste
  • 1929-1935 - Casa del combattente e mausoleo di Guglielmo Oberdan, Trieste
  • 1934 - Casa del Balilla, Trieste[4]
  • 1934 - Casa della Ras, Trieste[5]
  • 1934 - Casa d'appartamenti Zelco, Trieste[6]
  • 1935 - Centro di assistenza materna "Maria Cristina di Savoia", Trieste[7]
  • 1935-1938 Banco di Napoli in Largo Riborgo, Trieste[8]
  • 1936 - Casa a torre in largo Riborgo, Trieste
  • 1938-1948 - Completamento dell'isolato in piazza Oberdan della ex Casa del balilla, Trieste
  • 1938-1950 - Nuova sede dell'Università di Trieste
  • 1939-1942 - Casa-alta Albori, Fiume
  • 1941-1971 - Chiesa dell'Immacolato Cuore di Maria, Trieste
  • 1947-1952 - Scuola Morpurgo a Sant'Andrea, Trieste
  • 1949 - Nuovo quartiere dell'Ente fiera di Trieste, Trieste
  • 1949-1963 - Allestimenti di navi da crociera: Conte Biancamano, Australia, Augustus, Asia, Africa, Homeric, Galileo Galilei, Guglielmo Marconi, Oceanic, Raffaello
  • 1950 - Cinema Ritz, Trieste
  • 1955-1965 - Quartiere Ina-casa di Chiadino (con Lucio Arneri, Paolo Scarpa, Dino Tamburini, Mario Zocconi), Trieste
  • 1955-1971 - Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, Trieste
  • 1962-1963 - Sistemazione degli interni nella foresteria del Palazzo del Governo di Trieste
  • 1966 - Sede del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, Trieste

Intitolazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Alla memoria di Enrico e Umberto Nordio fu intitolato nel 1955 l'Istituto statale d'arte di Trieste, oggi liceo artistico.[9]

  1. ^ Miriam Panzeri, Umberto Nordio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 78, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
  2. ^ a b c d NORDIO, Umberto, su architetti.san.beniculturali.it, Sistema Archivistico Nazionale. URL consultato il 17 marzo 2018.
  3. ^ Foto circoli Pozzar: Modello in scala della Casa del Balilla di Trieste., XVI Triennale - Secondo ciclo, Mostra dedicata a Umberto Nordio.
  4. ^ Piero Ongaro: L`Ex-ONB in piazza Oberdan a Trieste., "Scopri Trieste", Sito web di Comune di Trieste
  5. ^ Foto Mioni: Palazzo Ras in piazza Oberdan a Trieste., XVI Triennale - Secondo ciclo, Mostra dedicata a Umberto Nordio
  6. ^ C. Wernigg: Casa Zelco-Lucatelli a Trieste., XVI Triennale - Secondo ciclo, Mostra dedicata a Umberto Nordio
  7. ^ Fotografo sconosciuto: Casa materna a Trieste., XVI Triennale - Secondo ciclo, Mostra dedicata a Umberto Nordio
  8. ^ Massimo Greco: Banco di Napoli,,in: "L’ex Banco di Napoli in corso Italia diventa una grande palestra McFit", Il Piccolo, 27 Maggio 2021.
  9. ^ Storia della scuola: dall'Istituto Statale d'Arte al nuovo Liceo Artistico, su Liceo Artistico Enrico e Umberto Nordio, Trieste. URL consultato il 18 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2017).
  • G. Contessi, Umberto Nordio. Architettura a Trieste 1926-1943, Milano, Franco Angeli, 1981.
  • Mostra dedicata a Umberto Nordio, nella sezione Catasto del disegno, durante il secondo ciclo della XVI Triennale[1]
  • Uli Tischler: "Umberto Nordio - Architekt in Triest“ - Architektur und Städtebau im Italien des Faschismus, von 1922 bis 1945", Dissertation TU Graz, 1996

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN47925204 · ISNI (EN0000 0003 7401 8943 · SBN CFIV082521 · LCCN (ENn82087054 · GND (DE132517353 · BNF (FRcb11948186f (data)
  1. ^ [1] Collocazione: Milano (MI), Fondazione La Triennale di Milano, TRN_XVI_08_0485