Tuta blu (film)
Tuta blu | |
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Zeke (Richard Pryor) e Jerry (Harvey Keitel) in una scena | |
Titolo originale | Blue Collar |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1978 |
Durata | 114 min |
Genere | drammatico, poliziesco |
Regia | Paul Schrader |
Soggetto | Sydney A. Glass |
Sceneggiatura | Paul Schrader, Leonard Schrader |
Produttore | Don Guest |
Produttore esecutivo | Robin French |
Casa di produzione | TAT Communications Company |
Fotografia | Bobby Byrne |
Montaggio | Tom Rolf |
Musiche | Jack Nitzsche |
Scenografia | Lawrence G. Paull, Peg Cummings |
Costumi | Ron Dawson, Alice Rush |
Trucco | Sir Lord Donl |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Tuta blu (Blue Collar) è un film drammatico del 1978 diretto da Paul Schrader, al suo debutto alla regia, e interpretato da Richard Pryor, Harvey Keitel e Yaphet Kotto.
Nel 1979 è stato presentato in concorso alla 29ª edizione del Festival di Berlino.[1]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Zeke, Jerry e Smokey sono tre amici che lavorano come operai in uno stabilimento automobilistico di Detroit. Stanchi di tirare avanti con i pochi soldi che guadagnano e delle condizioni in cui sono costretti a lavorare, una notte organizzano un piano per rapinare l'ufficio sindacale. Il colpo sembra un fallimento quando nella cassaforte trovano solo 600 dollari, ma tra il materiale rubato ci sono anche documenti che provano i legami del sindacato con la criminalità organizzata. Decidono così di ricattare il sindacato, ma la situazione sfugge di mano ai tre amici che si ritrovano messi l'uno contro l'altro e con conseguenze tutt'altro che piacevoli.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Tuta blu è stato il primo film diretto da Paul Schrader e il secondo sceneggiato con il fratello Leonard dopo Yakuza del 1974.
Girato in 35 giorni negli impianti della Checker Cab Company di Detroit, ha rappresentato una prova molto impegnativa per il regista che a fatica è riuscito a portare a termine le riprese.[2] L'atmosfera sul set era particolarmente tesa soprattutto perché i tre protagonisti discutevano costantemente. C'erano frequenti litigi, insulti, allontanamenti dal set e "stalli alla messicana". Secondo quanto raccontato da Schrader, in due occasioni diverse Richard Pryor ha colpito Harvey Keitel con un pugno e lanciato a Yaphet Kotto una sedia, arrivando addirittura a puntare una pistola contro lo stesso regista dicendogli che non avrebbe in alcun modo girato per più di tre volte la stessa scena.[2]
L'attore George Memmoli ha presentato una denuncia da 1 milione di dollari contro Pryor, sostenendo che lo aveva colpito con una sedia durante le riprese causandogli una frattura cranica.[2]
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è stato distribuito negli Stati Uniti dal 10 febbraio 1978. Nell'ottobre dello stesso anno è stato proiettato al Festival du Film de Paris e nel 1979, oltre alla Berlinale, alla Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro.[3]
In Italia non ha avuto una distribuzione cinematografica ed è stato trasmesso in prima visione televisiva il 19 marzo 1986 su Rai 3.[4]
In seguito è stato proiettato nell'ambito di retrospettive al Vancouver International Film Festival (1998), all'Avignon/New York Film Festival (1998) e al Santiago Festival Internacional de Cine (2016).[3][5]
Date di uscita
[modifica | modifica wikitesto]- USA (Blue Collar) - 10 febbraio 1978
- Francia (Blue Collar) - 29 novembre 1978
- Norvegia (Detroit - avdeling 291) - 6 febbraio 1979
- Svezia (Avdelning 291 - Detroit) - 17 aprile 1979
- Paesi Bassi (Blue Collar) - 10 maggio 1979
- Germania Ovest (Blue Collar - Kampf am Fließband) - 11 maggio 1979
- Finlandia (Osasto 291 - Detroit) - 24 agosto 1979
- Danimarca (Knive i ryggen) - 5 novembre 1979
- Portogallo (Blue Collar) - 7 dicembre 1979
- Austria (Blue Collar) - marzo 1980
- Ungheria (Jóbarátok) - 8 ottobre 1981
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Incassi
[modifica | modifica wikitesto]Il film ha incassato circa 6,5 milioni di dollari negli Stati Uniti.[6]
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Tuta blu ha ricevuto recensioni positive da parte della critica. Sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento del 100% sulla base di 8 recensioni, con un voto medio di 7,4 su 10.[7]
Il giornalista e critico Gene Siskel ha piazzato Tuta blu al 4º posto nella sua classifica dei migliori film del 1978 e il regista Spike Lee lo ha incluso nella sua personale "Lista di film che ogni aspirante filmmaker dovrebbe vedere".[8][9]
Il critico Roger Ebert lo ha definito "arrabbiato e radicale" ma anche "incredibilmente divertente" giudicandolo un debutto straordinario per Paul Schrader ed elogiando i tre protagonisti "al top della loro forma", in particolare Richard Pryor. Nella stessa recensione Ebert scrive: «Il film è sia un atto d'accusa che intrattenimento, e funziona altrettanto bene sia a livello umano sia con le sue preoccupazioni teoriche».[10]
Secondo Vincent Canby del New York Times il film raggiunge il suo meglio «nel descrivere la qualità della vita quotidiana dei tre protagonisti», mentre «qualcosa comincia ad andare storto nel disegno melodrammatico che vede i tre amici rapinare la sede sindacale».[11]
Nella sua recensione sul Chicago Reader, Ben Sachs ha giudicato il film «emozionante come ritratto sociale e come dramma psicologico», e quella con Richard Pryor una delle migliori collaborazioni di Paul Schrader: «Le qualità che hanno reso così vitali le stand-up comedies di Pryor, la padronanza dei piccoli dettagli, l'empatia che gli ha permesso di celarsi dietro i personaggi, un'immaginazione che ha reso divertente anche la disperazione su questioni sociali, sono molto evidenti in Tuta blu».[12]
Anche Michael Betzold di AllMovie ha elogiato la performance di Pryor, in un ruolo «che utilizza la sua umanità espressiva per scopi diversi da quelli comici», ed ha definito Tuta blu «un raro film americano che lancia uno sguardo fermo e risoluto sulla vita della classe operaia».[13]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Colonna sonora
[modifica | modifica wikitesto]Oltre a brani di Jeanne Pruett, Howlin' Wolf, Ike & Tina Turner e Lynyrd Skynyrd, la colonna sonora include tracce composte e arrangiate da Jack Nitzsche, inclusa Hard Workin' Man cantata da Captain Beefheart, ed eseguite da Jesse Ed Davis (chitarra), Ry Cooder (chitarra), Tim Drummond (basso), Jim Keltner (batteria), Milt Holland (percussioni) e Stan Szelest (pianoforte).[14]
È stata pubblicata su vinile nel 1978 dalla MCA Records e in versione CD nel 1995 dalla Edsel Records.[14]
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Hard Workin' Man (3:29) - Captain Beefheart
- Zeke, Jerry & Smokie (1:47)
- Satin Sheets (3:21) - Jeanne Pruett
- Party (1:34)
- Wang Dang Doodle (2:27) - Howlin' Wolf
- Coke Machine (1:47)
- Quittin' Time (2:15)
- Goodbye, So Long (2:00) - Ike & Tina Turner
- Easy Listening (1:38)
- Saturday Night Special (3:30) - Lynyrd Skynyrd
- F.B.I. (1:10)
- Blue Collar (4:35)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ 29th Berlin International Film Festival - February 20-March 3, 1979, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ a b c Blue Collar - Trivia, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ a b Blue Collar - Release Info, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ La Stampa - Mercoledì 19 marzo 1986 - In televisione, su archiviolastampa.it, www.archiviolastampa.it. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ Blue Collar (1978) - Miscellaneous Notes, su tcm.com, www.tcm.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ Blue Collar - Domestic Total Gross, su boxofficemojo.com, www.boxofficemojo.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ Blue Collar, su rottentomatoes.com, www.rottentomatoes.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ Siskel and Ebert Top Ten Lists (1969-1998), su innermind.com, www.innermind.com. URL consultato il 24 settembre 2017.
- ^ Spike Lee's List of Films All Aspiring Filmmakers Must See, su indiewire.com, www.indiewire.com. URL consultato il 24 settembre 2017.
- ^ Blue Collar, su rogerebert.com, www.rogerebert.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ Film: On the Auto Front:The Assembly Line, su nytimes.com, www.nytimes.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ Blue Collar, Black Mark, su chicagoreader.com, www.chicagoreader.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ Blue Collar (1978), su allmovie.com, www.allmovie.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
- ^ a b Various/Jack Nitzsche - Blue Collar (Music From The Original Motion Picture Score), su discogs.com, www.discogs.com. URL consultato il 21 settembre 2017.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Blue Collar, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Tuta blu, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Tuta blu, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
- (EN) Tuta blu, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Tuta blu, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Tuta blu, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Tuta blu, su FilmAffinity.
- (EN) Tuta blu, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Tuta blu, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Tuta blu, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Tuta blu, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Tuta blu, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).