Vai al contenuto

Gaetano Ciocca

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Gaetano Ciocca (Garlasco, 27 giugno 1882Garlasco, 31 ottobre 1966) è stato un ingegnere, inventore e saggista italiano.

Come ingegnere ha lavorato nel settore degli impianti ferroviari ed elettromeccanici, elaborando il progetto della "strada guidata", in seguito si è dedicato alla bonifica del Pavese e alla costruzione di villaggi di edilizia popolare in Piemonte e Lombardia.[1][2] Come saggista ha pubblicato le riflessioni elaborate durante i viaggi in Unione Sovietica (Giudizio sul bolscevismo, 1933) e negli Stati Uniti d'America (Economia di massa, 1936) e le serie di articoli Dialoghi sulle cose possibili (1942) e Discorsi sulle cose reali (1943), pubblicate sulla rivista Tempo.[1][2] L'archivio di Ciocca è conservato presso l'Archivio del '900 del Mart di Rovereto.[1][2][3]

Gaetano Ciocca nasce a Garlasco il 27 giugno 1882.[1][2] Frequenta il liceo a Vigevano, in seguito si iscrive al Politecnico di Torino dove consegue la laurea in Ingegneria industriale nel 1904.[1][2] Nel 1905 è assunto dall'Ansaldo di Cornigliano Ligure, in seguito lavora presso le Officine elettro-ferroviarie e la ditta Carminati & Toselli.[1][2] Tra il 1911 e il 1915 svolge la libera professione nel settore degli impianti ferroviari e elettromeccanici a Milano.[1][2] Nel 1915, all'inizio della prima guerra mondiale, parte volontario per il fronte.[1][2] Dopo la guerra riprende il lavoro di ingegnere a Milano, sempre come libero professionista, in particolare svolge il ruolo di perito tecnico per la Società Ferrovie Nord e la Compagnia d'assicurazioni Zurigo.[1][2] È eletto segretario della sezione milanese dell'Associazione nazionale ingegneri liberi professionisti.[1][2]

Nel 1922 Ciocca elabora il progetto della "strada guidata", che propone il trasporto di persone e merci tramite trazione automobile su un binario in cemento.[1][2] Nel 1930 è incaricato dalla Fiat di Torino di progettare e dirigere la costruzione di uno stabilimento per la produzione di cuscinetti a Mosca.[1][2] Da maggio 1930 a settembre 1932 si trasferisce in Russia per seguire i lavori.[1][2] Dal 1933 collabora con la rivista Quadrante.[1][2] Nell'agosto dello stesso anno pubblica il saggio Giudizio sul bolscevismo, che raccoglie memorie della sua permanenza in Unione Sovietica.[1][2] Il saggio è recensito positivamente dalla critica e anche da Benito Mussolini che lo elogia su Il Popolo d'Italia.[1][2] Nel 1934 Ciocca compie un viaggio negli Stati Uniti d'America in seguito al quale pubblica il libro Economia di massa (1936), con prefazione di Valentino Bompiani.[1][2]

Negli anni Trenta Ciocca elabora nuove tecniche costruttive basate sull'uso di prefabbricati nel settore dell'edilizia popolare e si dedica alla zootecnia studiando il modo di aumentare la produttività degli impianti.[1][2] Partecipa inoltre a numerosi convegni e conferenze in cui illustra le proprie invenzioni.[1][2] Al IV Convegno Volta, nell'autunno 1934, teorizza la creazione di un "teatro di massa", tema del saggio La tecnica del teatro di massa, pubblicato l'anno seguente.[1][2] Nello stesso periodo collabora con il gruppo di architetti milanesi BBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers) alla stesura del nuovo piano regolatore di Pavia, e in seguito al concorso per la progettazione della Mostra della civiltà italica per il complesso E42 di Roma, ottenendo il secondo premio.[1][2]

Dall'aprile 1936 al febbraio 1937 Ciocca è volontario in Africa nella guerra d'Etiopia come maggiore e comandante del genio divisionale.[1][2] Dal 1937 risiede a Roma, dove continua a promuovere il progetto della "strada guidata", sulla quale pubblica nel 1939 il saggio La strada guidata.[1][2] Negli stessi anni si dedica alla campagna di bonifica del Pavese realizzando canalizzazioni e drenaggi.[1][2] Dal giugno al novembre 1942 collabora con la rivista Tempo di Alberto Mondadori, pubblicando i Dialoghi delle cose possibili, 25 articoli sulla società moderna in forma di dialogo filosofico.[1][2] Dall'aprile al luglio del 1943 pubblica, sempre su Tempo, i 15 Discorsi sulle cose reali, considerazioni filosofiche sull'assetto politico-economico dello Stato e sulla società italiana.[1][2] Durante la seconda guerra mondiale collabora con i partigiani piemontesi.[1][2]

Nel dopoguerra Ciocca è membro del comitato organizzatore del Convegno nazionale per la ricostruzione edilizia di Milano e partecipa al Congresso nazionale per la ricostruzione dell'industria, e si occupa della realizzazione di villaggi prefabbricati a Novara, Pavia, Vigevano e Casate.[1][2] Dal 1954 al 1960 collabora a Il giornale dell'ingegnere con una serie di articoli che inserisce nel saggio La chiara scienza, rimasto incompiuto.[1][2] Negli anni Cinquanta realizza il complesso Palazzo Lido Sport di Milano ed elabora il piano regolatore di Vigevano.[1][2] Negli anni Sessanta si ritira a Garlasco, dove si avvicina al pacifismo.[1][2] Nel saggio Per una lingua internazionale teorizza la creazione di una lingua universale basata sul latino, simile a quella sviluppata da Giuseppe Peano.[1][2] Si spegne a Garlasco il 31 ottobre 1966.[1][2]

Pubblicazioni

[modifica | modifica wikitesto]
La strada guidata
  • Giudizio sul bolscevismo, Milano, Bompiani, 1933.
  • La tecnica del teatro di massa, Roma, Reale Accademia d'Italia, 1935.
  • Economia di massa, Milano, Bompiani, 1936.
  • La strada guidata, Milano, Bompiani, 1939.
  • Dialoghi delle cose possibili, in Tempo, Milano, Mondadori, 1942.
  • Discorsi sulle cose reali, in Tempo, Milano, Mondadori, 1943.
  • Per una lingua internazionale, Pavia, Tipografia popolare, 1963.
  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag Stefania Donati, Gaetano Ciocca, su cim.mart.tn.it, Archivio del '900, 8 giugno 2002. URL consultato il 30 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2014).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag Jeffrey T. Schnapp (a cura di), Gaetano Ciocca. Costruttore, inventore, agricoltore, scrittore, Milano, Skira, 2000.
  3. ^ Fondo Gaetano Ciocca, su cim.mart.tn.it, Archivio del '900. URL consultato il 30 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2014).
  • Jeffrey T. Schnapp (a cura di), Gaetano Ciocca. Costruttore, inventore, agricoltore, scrittore, Milano, Skira, 2000.
  • (EN) Jeffrey T. Schnapp, Building Fascism, Communism, Liberal Democracy: Gaetano Ciocca. Architect, Inventor, Farmer, Writer, Engineer, Stanford, Stanford University Press, 2004.
  • Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Guida all'Archivio del '900. Biblioteca e fondi archivistici, Milano, Skira, 2003.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN52580837 · ISNI (EN0000 0000 3872 8647 · SBN RAVV071772 · LCCN (ENn2001002513 · GND (DE122820843 · CONOR.SI (SL298143843
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie