Vai al contenuto

Convento di San Pietro e San Giacomo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Convento di San Pietro e San Giacomo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneCampania
LocalitàSalerno
IndirizzoVia San Massimo
Informazioni generali
Condizioniabbandonato
CostruzioneXIV secolo

Il convento di San Pietro a Maiella e San Giacomo sorge in via San Massimo nel centro storico alto della città di Salerno.

Fa parte del complesso degli Edifici Mondo.

Il convento fu fondato nel 1332 da Carlo, duca di Calabria, per ospitare l'ordine dei celestini[1]. Ancora incompleto, il monastero subì diversi attacchi da predoni e pirati, al punto da portare i monaci sul punto di abbandonarlo. Nel 1620 viene restaurato ed arricchito di rendite dall'abate del tempo, Giacomo Urso di Napoli. Il convento viene soppresso nel 1807 per decreto napoleonico e trasformato in ospedale poi essere annesso al carcere maschile, sempre con funzione ospedaliera.[2]. A causa della conversione in carcere la struttura fu completamente stravolta; alterato lo storico edificio conventuale e quasi del tutto distrutta la chiesa, sopravvissero solo alcuni corridoi ed ampie camere con coperture a volta a crociare, a botte, a vela e lunettate.

Attualmente (2017) il convento, in stato di abbandono, è in attesa di ristrutturazione sebbene nel 1997 fu indetto un concorso per il suo recupero.[3]

L'edificio è composto da diversi corpi di fabbrica rettangolari a quattro piani sfalsati tra di loro; le strutture verticali sono di tufo e pietra calcarea. Il tetto è caratterizzato da tegole piane e coppi ed in alcune parti da terrazzi con cotto e granigliato. Le scale interne ed esterne hanno gradini in basalto e lava mentre la pavimentazione interna è in granigliati. Le decorazioni esterne sono costituite da fasce di travertino intorno ai finestroni e cornicioni in stucco alle gronde dei tetti; Decorazioni interne con fasce multiple sulle volte a crociera più antiche[4].

  1. ^ Gino Kalby, Il quartiere « Plaium montis » nel centro antico salernitano, in Rivista di studi salernitani, vol. 2, n. 3, 1969, p. 190.
  2. ^ Luigi Carella, Salerno: storia e leggenda, Libreria antiquaria editrice W. Casari-Testaferrata, 1973, p. 351.
  3. ^ Edifici-mondo, contenitori in attesa di riutilizzo
  4. ^ Convento di S.Antonio e di S.Pietro, su cir.campania.beniculturali.it. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2013).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]