Vai al contenuto

Cascata di ghiaccio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.
Repentance Super, una nota cascata di ghiaccio in Valnontey.

Una cascata di ghiaccio è una colata di acqua ghiacciata, con l'acqua che la genera che può derivare da un corso d'acqua o essere di fusione. In Italia cascate di ghiaccio naturali si trovano nei mesi invernali sia sulle Alpi che sugli Appennini.

Le cascate di ghiaccio si formano solitamente tra i 1000 e i 2500 metri di altitudine. Poiché la temperatura diminuisce con la quota, gelano prima i corsi posti più in alto e poi via via quelli a minore altitudine. L'acqua che forma le cascate proviene dalle piogge autunnali, dallo scioglimento della neve e dalle sorgenti del sottosuolo. Minore è il volume d'acqua e la velocità di scorrimento e maggiore è la velocità di creazione. La cascata si forma progressivamente per somma di strati o per polverizzazione durante la caduta.[1]

Tipo di ghiaccio

[modifica | modifica wikitesto]

In base al colore e trasparenza, il ghiaccio può essere:[2]

  • verde/bluastro, semi trasparente: è un ghiaccio duro e compatto, con basse inclusioni di aria;
  • biancastro in profondità: indica la presenza di aria all'interno, che ne determina minore densità e resistenza;
  • bianco superficiale: indica una prolungata esposizione al sole ed è accompagnato da un aspetto bagnato e spugnoso;
  • grigio traslucido: assume il colore grigio a causa di minuscole bollicine d'aria contenute all'interno. Con l'aumento della trasparenza aumenta la densità e solidità, ma anche la fragilità. È il ghiaccio più comune.
  • grigio biancastro: al colore si accompagna l'aspetto bagnato. Si trova in presenza di una cascata in scioglimento per temperature troppo alte.

Le cascate di ghiaccio possono avere le seguenti strutture, a cui corrisponde una sicurezza decrescente per quanto riguarda il rischio di crollo:[3]

  • appoggiata alla roccia: la cascata non è verticale e gran parte del suo peso si scarica sulla roccia sottostante;
  • aderente alla roccia: la cascata è verticale e tutto il peso grava sulla cascata stessa. Tuttavia c'è una coesione tra ghiaccio e roccia, che favorisce l'equilibrio della cascata.
  • completamente auto-sostentante: la cascata inizia appesa alla roccia, ma poi non tocca più la parete, autosostenendosi. Alla base confluisce sulla sua stalagmite.
  • appesa: è come il tipo completamente auto-sostentante, ma non appoggia a terra. Si tratta delle stalattiti.

Arrampicata su ghiaccio

[modifica | modifica wikitesto]

Le cascate di ghiaccio possono essere salite utilizzando la tecnica dell'arrampicata su ghiaccio. L'arrampicata su cascate di ghiaccio è molto pericolosa se non affrontata con la dovuta preparazione sia tecnica che fisica, poiché il ghiaccio può essere molto fragile in tutte le stagioni.

Alcuni strumenti utilizzati per scalare cascate di ghiaccio:

In caso di scalata la sicurezza di una cascata si può valutare considerandone la sua struttura e il tipo di ghiaccio.

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Meroni, pp. 3-5.
  2. ^ Meroni, pp. 20-21.
  3. ^ Meroni, pp. 21-22.
Manuali
Guide
  • Aldo Cambiolo, Gian Carlo Grassi, Diamanti di cristallo. Guida alle cascate di ghiaccio della Valle d'Aosta, Cda & Vivalda, 1994, ISBN 978-88-7808-409-4.
  • François Damilano, Godefroy Perroux, Cascades autour du Mont-Blanc: Tome 1, Vallée de Chamonix, Vallée de l'Eau Noire, Vallée de Trient, Ice Connection, 1998, ISBN 978-2-9509868-1-8.
  • François Damilano, Godefroy Perroux, Cascades autour du Mont-Blanc: Tome 2, Valdigne, Val de Cogne, Ice Connection, 1999, ISBN 978-2-9509868-2-5.
  • François Damilano, Godefroy Perroux, Cascades Oisans aux 6 vallées: Tome 1, Basse Romanche - Eau d'Olle - Lignare-Ornon - Villard-Reymond - Bourg-d'Oisans - Villard-Notre-Dame - Alpe d'Huez, Ice Connection, 2000, ISBN 978-2-9509868-3-2.
  • François Damilano, Godefroy Perroux, Cascades Oisans aux 6 vallées: Tome 2, Vallée du Vénéon - Vallon du Diable - Rampe des Commères - Vallée de Malaval - Les Fréaux-La Grave, Ice Connection, 2000, ISBN 978-2-9509868-4-9.
  • Mario Sertori, Cascate. Alpi Centrali. Lombardia e Svizzera, Blu Edizioni, 2004, ISBN 978-88-87417-95-1.
  • Philippe Batoux, Ludovic Seifert, Cascades de glace & dry-tooling, du mont Blanc au Léman: Tome 1, Val Montjoie - Val d'Arly - Bornes - Aravis, JMEditions, 2007, ISBN 978-2-9521881-5-9.
  • Philippe Batoux, François Damilano, Ludovic Seifert, Cascades de glace & dry-tooling, du mont Blanc au Léman: Tome 2, Rive droite de l'Arve - Giffre - Chablais, JMEditions, 2007, ISBN 978-2-9521881-6-6.
  • Mario Sertori, Alpine ice - Le 600 più belle cascate di ghiaccio delle Alpi - Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Italia, Versante Sud, 2009, ISBN 978-88-87890-70-9.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 48347