Vai al contenuto

Carbonera

Coordinate: 45°41′N 12°17′E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Carbonera (disambigua).
Carbonera
comune
Carbonera – Stemma
Carbonera – Bandiera
Carbonera – Veduta
Carbonera – Veduta
Villa Tiepolo Passi
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Amministrazione
SindacoFederica Ortolan (centro-destra) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 10-6-2024)
Territorio
Coordinate45°41′N 12°17′E
Altitudine18 m s.l.m.
Superficie19,88 km²
Abitanti11 206[2] (30-4-2024)
Densità563,68 ab./km²
FrazioniBiban, Mignagola, Pezzan, San Giacomo di Musestrelle, Vascon[1]
Comuni confinantiBreda di Piave, Maserada sul Piave, San Biagio di Callalta, Silea, Spresiano, Treviso, Villorba
Altre informazioni
Cod. postale31030;

31050 (Vascon)

Prefisso0422
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT026008
Cod. catastaleB744
TargaTV
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 384 GG[4]
Nome abitanticarboneresi
PatronoMaria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Carbonera
Carbonera
Carbonera – Mappa
Carbonera – Mappa
Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
Sito istituzionale

Carbonera (Carbonèra in veneto) è un comune italiano di 11 206 abitanti[2] della provincia di Treviso in Veneto.

Le prime notizie su Carbonera risalgono all'anno 1000. Nel 1115 i frati cluniacensi ebbero in dono il monastero di San Giacomo Apostolo[non chiaro]. In una pergamena scritta il 21 marzo 1121 un certo Oderico di Carbonera era testimone di una donazione di terreni fatta alla chiesa di Santa Fosca di Treviso. La chiesa di Carbonera faceva parte della mensa vescovile di Treviso.

L'età moderna

[modifica | modifica wikitesto]

Durante i secoli successivi, Carbonera continuò a svilupparsi come centro agricolo e commerciale. La sua posizione strategica nella pianura veneta facilitava i commerci e le comunicazioni con le città vicine, come Treviso e Venezia. Le ville venete, costruite dalle famiglie nobiliari, testimoniano la prosperità economica del periodo. Tra queste, la Villa Tiepolo Passi è un esempio notevole di architettura e arte del XVII secolo.

Prima e seconda guerra mondiale

[modifica | modifica wikitesto]

Un periodo oscuro nella storia di Carbonera fu la prima e la seconda guerra mondiale. Nell’aprile del 1945, vi fu la strage della cartiera di mignagola; Qui furono incarcerate e spesso uccise numerose persone, tra cui militari della Repubblica Sociale Italiana e civili fascisti. Molti dei detenuti furono sottoposti a torture efferate, e un numero significativo di loro fu ucciso.

Il dopoguerra

[modifica | modifica wikitesto]

Nel dopoguerra, Carbonera ha vissuto un periodo di ricostruzione e sviluppo. L’industrializzazione e la modernizzazione hanno portato a una crescita demografica e a un miglioramento delle infrastrutture. Oggi, Carbonera è un comune vivace con una popolazione di oltre 11.000 abitanti. La comunità è attivamente impegnata nella promozione del patrimonio storico e culturale, con numerosi eventi e manifestazioni che celebrano le tradizioni locali.

Lo stemma mostra, sullo sfondo di un cielo azzurro, un castello con finestre rosse. Le tre torri, merlate alla guelfa, indicano i tre castelli del comune: quello di Carbonera, al centro, è il più alto, ed ai lati i castelli di Pezzan e Vascon. Il castello poggia su una campagna di color nero, che vuole ricordare l'antica strada romana Claudia Augusta Altinate che attraversa il territorio comunale. Lo scudo è accompagnato dagli ornamenti esteriori previsti per i comuni: un ramo di quercia ed uno di alloro, che simboleggiano rispettivamente la forza e la vittoria, legati tra loro da un nastro tricolore.

Lo stemma fu adottato con la delibera comunale nº 39 del 21 novembre 1966, la quale prevedeva le tre torri del castello di egual altezza e due alberi verdi ai lati dello stesso. Il prefetto decise di modificarlo, su suggerimento dell'Archivio di Stato di Treviso, in quello attuale, che venne approvato con la delibera nº 51 del 25 ottobre 1967 e concesso con il decreto del presidente della Repubblica del 5 dicembre dello stesso anno.[5]

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose

[modifica | modifica wikitesto]
  • Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta
  • Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Pezzan
  • Chiesa della Presentazione della Beata Vergine Maria di Mignagola
  • Chiesa di San Giacomo di Musestrelle
  • Chiesa di Santa Lucia Vergine e Martire di Vascon

Architetture civili

[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale presenta tredici ville, tutelate dall'Istituto Regionale Ville Venete (IRVV), e di seguito elencate le più importanti:

  • Villa Loredan, Valier, Stocco, Perocco di Meduna, importante complesso architettonico e paesaggistico risalente al XVII secolo. Di particolare pregio il Salone centrale delle feste impreziosito da affreschi rappresentanti scene a tema mitologico (Enea nell'Olimpo; Ratto delle Sabine; Morte di Turno; Enea riceve le armi divine).
  • Villa Bragadin, Ruberti, costruzione del XVII secolo, è una dimora storica a tre piani. La villa ha un giardino privato e degni noti sono i molteplici alberi secolari.[6]
  • Villa Visentini, Caccianiga, storica residenza gentilizia, risale al XVIII secolo ed è poco distante da Villa Vitturi e Villa Sugana Saltore Caccianiga, dimore storiche nel comune di Maserada sul Piave. La villa presenta un corpo centrale molto prolungato, sviluppato su tre piani e due trifore centrali. La proprietà si completa di una barchessa di ampie dimensioni.[7]
  • Villa Gradenigo, Pellegrini, villa del XV secolo, presenta un parco privato, situato al centro della proprietà.
  • Casa Gagno, edificio originario del XVIII secolo, si compone di corpo padronale e annesso rustico. Presenta un portico a tre arcate.[8]
    Villa Loredan

Altri luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]
  • Interni di Villa Loredan
    Museo della moto, dedicato alla storia della motocicletta, all'interno sono presenti svariati motocicli del periodo 1920–1970.[10]

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere

[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti erano 898, pari al 7,54% della popolazione.[12]

Lingue e dialetti

[modifica | modifica wikitesto]

A Carbonera, oltre all'italiano, è parlato un dialetto della lingua veneta facente parte del gruppo trevigiano, molto simile al dialetto veneziano.

Nella cittadina di Carbonera è presente dal 2002 la nuova sede della Dal Negro, importante azienda produttrice di carte da gioco, che qui ha costruito un nuovo stabilimento di produzione più moderno e funzionale, dal 2005 attivo anche nella realizzazione di giochi in legno per bambini.[13]

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci dal 1995

[modifica | modifica wikitesto]
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Lino Taffarello Lista civica Sindaco
13 giugno 1999 13 giugno 2004 Lino Taffarello Lista civica Sindaco
13 giugno 2004 7 giugno 2009 Fabiano Bonato Centro sinistra Sindaco
7 giugno 2009 25 maggio 2014 Fabiano Bonato Centro sinistra Sindaco
25 maggio 2014 26 maggio 2019 Gabriele Mattiuzzo Lista civica Sindaco
26 maggio 2019 3 aprile 2023 Federica Ortolan Lega per Salvini Premier Sindaco
3 aprile 2023 in carica Federica Ortolan Lega per Salvini Premier Sindaco
  1. ^ Comune di Carbonera - Statuto (PDF), su dait.interno.gov.it. URL consultato il 4 dicembre 2020.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Carbonera, Treviso, decreto 1967-12-05 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato l'11 ottobre 2021.
  6. ^ 5 Ville Storiche Nel Comune Di Carbonera, Treviso, su www.venetoclub.it, 2 agosto 2021. URL consultato il 5 ottobre 2024.
  7. ^ Villa Visentini, Caccianiga, Cultura veneto., su culturaveneto.it.
  8. ^ Casa Gagno - Carbonera (TV) - Cultura Veneto, su culturaveneto.it.
  9. ^ (EN) Circolo Noi Mignagola - Circolo Casa Papa Luciani, su Foursquare. URL consultato il 5 ottobre 2024.
  10. ^ museodellamototreviso.it - ::Home Page::, su www.museodellamototreviso.it. URL consultato il 5 ottobre 2024.
  11. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  12. ^ Cittadini stranieri: popolazione residente per sesso e bilancio demografico al 31 dicembre 2023 Comune: Carbonera, su demo.istat.it.
  13. ^ Scopri l'Azienda | Dal Negro - Inconfondibile dal 1876, su Dal Negro. URL consultato l'8 febbraio 2023.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN248728253 · SBN REAL000236 · GND (DE4595887-7
  Portale Treviso: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Treviso