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Établissement de la Télévision Tunisienne

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Établissement de la Télévision Tunisienne
مؤسسة التلفزة التونسية
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StatoTunisia (bandiera) Tunisia
Forma societariaazienda pubblica
Fondazione31 agosto 2007 a Tunisi
Sede principaleTunisi
Persone chiaveAvatif ed-Dali (Presidente e Direttore generale) (interim)[1]
Settoremedia
Prodottitelevisione
Sito webwww.tunisiatv.tn

Établissement de la Télévision Tunisienne (in arabo مؤسسة التلفزة التونسية?, Mu'asasat altalfazat altuwnsiat), nota anche come Télévision Tunisienne (TT), è l'ente televisivo pubblico della Tunisia. Trasmette dalla capitale Tunisi in arabo e in francese.[2] È membro attivo dell'Unione Europea di Radiodiffusione,[3] dell'African Union of Broadcasting (AUB) e dell'Arab States Broadcasting Union (ASBU).

In Tunisia la televisione fece la sua comparsa a metà anni cinquanta con l'arrivo del segnale della RAI nel nordest del Paese. Dall'ottobre 1965 furono trasmessi alcuni programmi anche dalla televisione pubblica tunisina, a livello sperimentale o in occasione di eventi speciali. Il 31 maggio 1966 iniziarono le trasmissioni regolari come "RTT". Inizialmente il canale mandava in onda 3 ore di programmi al giorno: 2 in arabo e 1 in francese. In questo contesto iniziò una cooperazione con le aziende televisive francofone, soprattutto con la Télévision Suisse Romande, la televisione svizzera in lingua francese, che cominciò a fornirle programmi e formazione professionale presso i suoi studi di Ginevra.[4]

Sede della televisione tunisina tra il 1965 e il 2010.

Nel 1976 iniziarono le trasmissioni a colori e a giugno 1983 il canale fu rinominato "RTT 1", in seguito alla creazione di una seconda rete in lingua francese, che prese il nome di "RTT 2" e che era una collaborazione con la televisione pubblica francese Antenne 2, la quale forniva al canale tunisino parte della sua programmazione. Nel 1990 RTT 1 e RTT 2 furono rinominati "Tunis 1" e "Tunis 2", passando a trasmettere entrambi interamente in arabo e venendo riuniti alla radiofonia di Stato nell'ente radiotelevisivo pubblico Établissement de la Radiodiffusion-Télévision Tunisienne (ERTT). Nel 1994 i due canali subirono un nuovo cambio di veste divenendo "Canale 7" e "Canal 21". Il secondo si specializzava in un pubblico più giovane e manteneva nel proprio palinsesto, fino al 1999, la programmazione del canale francese, che adesso si chiamava "France 2".[5]

Il 7 novembre 2006 l'allora Presidente della Repubblica Zine El Abidine Ben Ali divise ERTT in due società distinte: l'Établissement de la télévision tunisienne e l'Établissement de la radio tunisienne. Il loro lancio ufficiale avvenne il 31 agosto 2007.[6]

Nel 2008 la Tunisia iniziò la transizione dalla televisione analogica a quella digitale, concludendola il 17 settembre 2015.[7]

Furgone per le trasmissioni esterne allo Stadio Hammadi Agrebi a febbraio 2009.

A marzo 2010 Télévision Tunisienne si trasferì nella nuova sede su otto piani nel distretto di Mutuelleville, a Tunisi. Nel 2011 i suoi due canali cambiarono ancora nome in "Al Watanya 1" e "Al Watanya 2".

Organizzazione

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Établissement de la Télévision Tunisienne occupa da 45 anni i locali che erano una volta di Radio Tunis. All'epoca del suo lancio, nel 1966, la televisione aveva tre studi in Avenue de la Liberté a Tunisi (altri due studi furono aggiunti successivamente). La ristrettezza dei locali spinse il governo tunisino alla fine degli anni sessanta a lanciare un progetto di costruzione di un edificio apposito per la televisione. A questo proposito arrivò anche un'offerta internazionale da parte di un'azienda di costruzioni greca, ma alla fine il progetto fu accantonato.[8]

L'idea tornò alla ribalta a metà degli anni ottanta, ma ancora una volta non trovò una realizzazione. La Lega araba, installatasi a Tunisi nel 1979, a fine anni ottanta aprì un vasto cantiere per la costruzione di una nuova sede tunisina. Nel 1990, a lavori ormai molto avanzati, i suoi membri decisero, dopo il reintegro nell'organizzazione dell'Egitto, di ritrasferire la sede dell'organizzazione al Cairo. Un accordo tra il governo tunisino e la Lega araba portò alla cessione dell'immensa struttura in corso di costruzione alla Tunisia; furono allora intrapresi dei lunghi lavori di adattamento per trasformare ciò che era stato concepito per essere la sede di un'organizzazione internazionale negli studi di un'azienda televisiva.[8]

La grande aula prevista per le conferenze e le riunioni fu convertita in uno studio di 900 m² e il 15 marzo 2010 alle 14,30 la TV di Stato iniziò a trasmettere dalla nuova sede in boulevard de la Ligue arabe, costruita su otto livelli.[8]

Gli studi principali sono:

  • Studio 900 (così chiamato per la sua superficie di 900 m²), ufficialmente "Studio Néjib-Khattab";
  • Studio 400 (400 m²) o "Studio Abderrazak-Hammami";
  • Studio 300 (300 m²) o "Studio 14-Janvier";
  • Studio del telegiornale;
  • Studio virtuale.[8]

Presidenti-Direttori generali

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  • Moncef Gouja: 30 agosto 2007 - 7 luglio 2008
  • Hédi Ben Nasr: 7 luglio 2008 - 30 giugno 2009
  • Mohamed Fehri Chelbi: 30 giugno 2009 - 24 dicembre 2010
  • Chaouki Aloui: 24 dicembre 2010 - 23 gennaio 2011
  • Béchir Hmidi: 23 gennaio 2011 - 27 febbraio 2011
  • Mokhtar Rassaa (interim): 27 febbraio 2011 - 7 gennaio 2012
  • Adnène Khedr: 7 gennaio - 17 agosto 2012
  • Imène Bahroun: 17 agosto 2012[9] - 8 gennaio 2014
  • Hichem Issa (interim): 8 gennaio 2014[10] - 21 maggio 2014
  • Abdessatar Sahli: 21 maggio 2014[11] - 16 giugno 2014
  • Mustapha Ben Letaief: 16 giugno 2014[12] - 15 novembre 2015
  • Rached Younes (interim): 15 novembre 2015[13] - 22 settembre 2016
  • Ilyes Gharbi: 22 settembre 2016[14] - 16 giugno 2017
  • Abdelmajid Mraïhi (interim): 16 giugno 2017[15] - 9 agosto 2018
  • Mohamed Lassaad Dahech: 9 agosto 2018[16] - 28 luglio 2021[17]
  • Awatef Dali (interim): dal 28 luglio 2021[17]

Direttori di Watania 1

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  • Zouheïr Gombri: fino al 7 luglio 2008
  • Lotfi Ben Nasr: 7 luglio 2008 - 24 agosto 2009
  • Hamadi Arafa (interim): 24 agosto 2009 - 31 agosto 2009
  • Lotfi Ben Nasr: 31 agosto 2009 - 31 gennaio 2011
  • Sadok Bouaben: 31 gennaio 2011 - 30 giugno 2012[18]
  • Abdelaziz Touati: 2 settembre 2012[19] - 8 gennaio 2014[20]
  • Charfeddine Ben Salem: 1 febbraio 2014[21] - 5 giugno 2014
  • Rached Younes: 5 giugno 2014[22] - 9 gennaio 2015
  • Iheb Chaouch: 9 gennaio 2015[23] - 2 novembre 2017
  • Awatef Dali: 2 novembre 2017 - 16 maggio 2018[24]
  • Mohamed Lazhar Fares: 16 maggio 2018 - 7 maggio 2019[25]
  • Fathi Charaouandi: 8 luglio 2019[26] - 23 giugno 2021[27]
  • Sana Zarrouki (interim): dal 23 giugno 2021[28]

Direttori di Watania 2

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  • Hamadi Arafa: 31 agosto 2011 - 7 gennaio 2012
  • Imène Bahroun: 7 gennaio 2012 - 2 settembre 2012
  • Charfeddine Ben Salem (interim): 2 settembre 2012[19] - ?
  • Chadia Khedhir: 11 agosto 2014[29] - 16 novembre 2015
  • Chadia Khedhir: 24 novembre 2016[30] - 2 novembre 2017
  • Imed Barboura: 2 novembre 2017[31] - 7 febbraio 2018[32]
  • Mohamed Lazhar Fares (interim): 16 maggio 2018 - 7 maggio 2019

Canali televisivi

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Établissement de la Télévision Tunisienne gestisce 2 canali televisivi:

  • Watania 1, canale nazionale generalista, fondato nel 1965 e con trasmissioni regolari dal 1966. Trasmette notizie, sport, intrattenimento e programmi per la famiglia;
  • Watania 2, canale destinato ai giovani e a vocazione regionale dal 2012,[33] debuttò a novembre 1994. Trasmette principalmente programmi culturali, serie televisive e programmi per i bambini.
Satellite Badr 4 Hotbird 13B Eutelsat 7 West A Nilesat 201
Posizione orbitale 26.0° Est 13.0° Est 7.3° Ovest 7.0° Ovest
Bouquet / / / /
Canali Watania 1, Watania 2 Watania 1 Watania 1, Watania 2 Watania 2
Frequenza 12643 MHz 12149 MHz 10873 MHz 11658 MHz 11900 MHz
Polarizzazione Orizzontale Verticale
Symbol Ratio 27500 ksym/s
FEC 5/6 3/4 7/8 2/3 5/6
Modulazione

Digitale terrestre

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Il segnale di TT copre il Paese via terrestre in tecnologia analogica e, dal 2014, anche con servizi regolari in tecnologia digitale.[36]

Nel 1987 TT mandò in onda della propaganda politica per la prima volta, su ordine delle autorità del Paese, e continuò negli anni successivi. La situazione cambiò con la primavera araba del 2011: ai media tunisini, compresa Télévision Tunisienne, fu data una maggiore libertà d'informazione e anche all'opposizione politica fu permessa una presenza significativa sulla radio e sulla tv di Stato.[37]

Lo Stato, tuttavia, esercita ancora una forte influenza sui canali pubblici, tantoché a luglio 2017 il governo licenziò improvvisamente il direttore della televisione Elyes Gharbi, ufficialmente perché Télévision Tunisienne si trovava a fare i conti con un grosso sperpero di denaro e un calo degli ascolti,[38] ma l'associazione dei giornalisti riteneva che il licenziamento violasse la legge tunisina e lo considerava una minaccia per l'indipendenza e per la libertà dell'azienda.[39]

  1. ^ General Director of State Television in Tunisia Dismissed, Livik.net, 29 luglio 2021.
  2. ^ Tunisia Media Guide, BBC.com
  3. ^ Membres actifs, ebu.ch
  4. ^ Neila Driss, Naissance de la Télévision Tunisienne, Webdo.tn, 1º febbraio 2021.
  5. ^ Riadh Ferjani, Antenne 2/France 2 comme enjeu social et politique en Tunisie, Les Enjeux de l'Information et de la Communication, nº 1, pp. 34-48, 2001.
  6. ^ Institution of the Tunisian Radio, tunisia.mom-rsf.org
  7. ^ La Tunisie passera définitivement à la TNT le 17 septembre 2015, Tekiano.com, 8 maggio 2015.
  8. ^ a b c d Siège de la télévision tunisienne, tes-gtf.com
  9. ^ Imène Bahroun, nouvelle DG de la Télévision Tunisienne, leaders.com.tn, 17 agosto 2012.
  10. ^ Hichem Issa nommé par intérim à la tête de la télévision nationale, businessnews.com.tn, 8 gennaio 2014.
  11. ^ Nouveau PDG à la tête de la Télévision tunisienne, businessnews.com.tn, 22 maggio 2014.
  12. ^ Mustapha Ben Letaief nouveau PDG de la Télévision tunisienne, directinfo.webmanagercenter.com, 16 giugno 2014.
  13. ^ Tunisie : le directeur de la télévision nationale limogé, jeuneafrique.com, 16 novembre 2015.
  14. ^ Elyes Gharbi prend les commandes de la Télévision tunisienne, kapitalis.com, 22 settembre 2016.
  15. ^ Tunisie : le PDG de la télévision publique limogé, huffpostmaghreb.com, 16 giugno 2017.
  16. ^ Med Lassaad Dahech à la tête de la Télévision tunisienne, kapitalis.com, 9 agosto 2018.
  17. ^ a b Saïed démet par décret le PDG de la télévision tunisienne, webmanagercenter.com, 28 luglio 2021.
  18. ^ Tunisie : limogeage du directeur de la chaîne de télévision nationale, lexpansion.lexpress.fr, 30 giugno 2012.
  19. ^ a b Tunisie : nomination de deux nouveaux directeurs de la Watania 1 et Watania 2 Archiviato l'8 gennaio 2014 in Internet Archive., tekiano.com, 3 settembre 2012.
  20. ^ Abdelaziz Touati démissionne du poste de DG de Wataniya 1, businessnews.com.tn, 8 gennaio 2014.
  21. ^ Charfeddine Ben Salem, nouveau directeur d'Al Wataniya 1, archivev2.mosaiquefm.net, 1º febbraio 2014.
  22. ^ Rached Younes à la tête d'Al Wataniya 1, espacemanager.com, 5 giugno 2014.
  23. ^ Nouvelles nominations à l'ETT : Iheb Chaouch à la tête de la Wataniya 1, businessnews.com.tn, 9 gennaio 2015.
  24. ^ Tunisie : Awatef Dali démissionne de la direction de la chaîne Al-Watania 1, kapitalis.com, 17 maggio 2018.
  25. ^ Le directeur d'Al-Wataniya 1 démis de ses fonctions, lapresse.tn, 7 maggio 2019.
  26. ^ Le journaliste Fathi Charaouandi nommé à la tête d'Al Wataniya 1, leconomistemaghrebin.com, 9 luglio 2019.
  27. ^ Tunisie - Le directeur de la chaîne “Al Watania1” limogé, tunisienumerique.com, 24 giugno 2021.
  28. ^ Zarrouki succède à Cheroundi à la tête d'Al Watania 1, realites.com.tn, 24 giugno 2021.
  29. ^ Deux nouvelles nominations à la Télévision tunisienne, kapitalis.com, 11 agosto 2014.
  30. ^ Nouvelles nominations à la Télévision tunisienne, tunisienumerique.com, 25 novembre 2016.
  31. ^ La TV Tunisienne revient sur le limogeage de Chaouch et Khedhir, kapitalis.com, 3 novembre 2017.
  32. ^ Imed Barboura, directeur d'Al Watania 2 : Yassine Ayari « m'a tuer », kapitalis.com, 7 febbraio 2018.
  33. ^ Démarrage de « la Chaîne des régions », lapresse.tn, 21 dicembre 2011.
  34. ^ Watania 1, Lyngsat.com
  35. ^ Watania 2, Lyngsat.com
  36. ^ « L’Office tunisien de télédiffusion propose 10 chaînes dans un bouquet de télévision numérique terrestre », Agenceecofin.com, 12 dicembre 2014.
  37. ^ Tunisia profile - Media, BBC News, 2 maggio 2017.
  38. ^ Télévision tunisienne: Les vraies raisons du limogeage d'Elyes Gharbi, Kapitalis.com, 17 giugno 2017.
  39. ^ TUNISIA / The CEO of Télévision Tunisienne Fired, Méditerranée-audiovisuelle.com, 5 luglio 2017.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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