A palazzo Reale di Milano, fino al 9 febbraio, è in corso la mostra dal titolo “Baj, Baj, chez Baj”, a cura di Chiara Gatti, Roberta Cerini Baj, che si presenta come una grande retrospettiva di Enrico Baj ( Milano 31 ottobre1924, Vergiate, Varese, 16 giugno 2003), comprendente una cinquantina di opere tra sculture, installazioni, collage multilaterali realizzati dal fondatore del Movimento Arte Nucleare. Si tratta di un progetto che ne ripercorre la vita artistica con oltre 50 opere dagli anni Cinquanta al Duemila.
In occasione del centenario della nascita gli viene dedicata un’antologica piuttosto importante, in cui si apprezza la ricerca espressiva dell’artista, i suoi collage plurimaterici e pluricromatici, che rappresentano la nota distintiva della sua arte, capaci di sintetizzare il gesto ludico, ma anche la critica sociale nei confronti della contemporaneità.
Le cinquanta opere esposte attraversano le fasi di ricerca dell’artista e la sua adesione a diversi movimenti, dall’astrazione gestuale degli anni Cinquanta al mondo degli anni Duemila, costituito di cassettiere e trumeau. È nel 1951 che Enrico Baj, dopo gli studi all’Accademia di Brera, promuove, insieme a Sergio Dangelo e Gianni Dova, il movimento arte nucleare. Organizza la prima mostra personale alla galleria San Fedele di Milano e, nel 1953, conosce Asger Jorn, con il quale fonda il Movimento Internazionale per un Bauhaus immaginista, schierandosi contro la geometrizzazione e la razionalizzazione dell’arte. È del 1960 il debutto a New York con la partecipazione all’Esposizione Internazionale del Surrealismo, curata da Andrè Breton e Marcel Duchamp presso D’Arcy Galleries.
Nel 1964 partecipa alla Biennale di Venezia con una sala a lui interamente dedicata, cui seguono molte importanti personali, tra cui quelle allestite a Palazzo Grassi a Venezia, al Museum of Contemporary Art di Chicago e al Musèe de l’Athénée di Ginevra. Enrico Baj è stato capace di instaurare legami con poeti e letterati italiani che si sono trasformati in realizzazioni di libri d’artista. La mostra a Palazzo Reale di Milano “Baj chez Baj” comprende collage plurimaterici e pluricromatici che ne sono la cifra distintiva, contraddistinti da una duplice anima: da una parte quella ludica, dove prevale il piacere di fare pittura con ogni sorta di materiale e dall’altra parte quella critica, verso la contemporaneità. I suoi personaggi sono Dame, Generali, Ultracorpi, specchi e mostri dell’Apocalisse, che ribadiscono il senso di Baj nei confronti del potere costituito. Il percorso espositivo prende avvio dalla Sala delle Cariatidi, dove sono esposti i ‘Funerali dell’anarchico Pinelli’, del 1972, per la prima volta integrati in un progetto antologico che dialoga con altri capolavori dell’artista, quali “Metamorfosi e metafore”, la serie “Maschere tribali”, “Feltri” e “Totem”. La mostra, dedicata a questo genio irriverente, anarchico, scanzonato artista patafisico, a Palazzo Reale, durerà fino al 9 febbraio 2025.