Luciano Gritti, mastro d’arte specializzato nel restauro ligneo, condivide la sua passione per la lavorazione del legno, dedicandosi alla conservazione di antichità e opere scolpite. Nella Chiesa Arcipresbiterale Plebana di Casnigo, esempio di architettura barocca con arredi d’epoca caratterizzati da raffinati intagli in legno, Gritti descrive il legno come “un materiale vivo e che resta vivo nei secoli” e traccia l’evoluzione della sua famiglia nell’arte del restauro, iniziata alla fine dell’Ottocento con il suo bisnonno. #vitali #vitalispa #impresacultura #casnigo #lucianogritti
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Torniamo nel mondo del restauro, facendo qualche passo indietro nella storia. Cosa accadeva tra Ottocento e Novecento? Chi si occupava del restauro pittorico, chi di quello musivo? Seguiteci in questo nuovo approfondimento su #LaTPC! Giulia Abbatiello #Italia #Ottocento #Novecento #restauro #conservazione #OpificioPietreDure #Benini #Firenze #mosaico #affresco #pittura #MauroPelliccioli #storiadelrestauro #approfondimenti #news #tutela #LaTPC
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LA STORIA NELLE MURATURE VENEZIANE Nel sestiere di Cannaregio, in Fondamenta Ca’ Vendramin, durante le attività di restauro che stiamo svolgendo, abbiamo notato questo piccolo spaccato. Come si può notare questa immagine delinea in chiaro 3 epoche appartenenti all’architettura e ci mette davanti, in maniera figurativa, all’evoluzione strutturale e tecnologica delle costruzioni veneziane. - Sul lato sinistro un paramento di XVII secolo in cui laterizi tardo medioevali sono riutilizzati alternandosi con mattoni moderni in filari di lista e di costa. - Sul lato destro della foto una muratura, collegata in epoca tardo ottocentesca a quella precedente durante una delle fasi edificatorie dell’edificio medioevale oggetto d’intervento, caratterizzata anche dal reimpiego di elementi architettonici lapidei (in questo caso si notino i frammenti di pietra d’Istria e di rosso di Verona). - Sulla parte inferiore della foto si può notare la testa di una vasca di contenimento alta marea da noi realizzata nei mesi scorsi. Nei palazzi Veneziani questo è uno degli interventi più importanti perché preserva i palazzi dal deterioramento arrecato dalle acque marine. #restauro #venezia #storia #architettura #architecture
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𝟑𝟎 𝐜𝐚𝐩𝐨𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐢 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐜𝐢 𝐌𝐨𝐬𝐚𝐢𝐜𝐨 Il sottosuolo di Padova non ha restituito alcuna 𝑑𝑜𝑚𝑢𝑠 nella sua interezza. Diversi però sono i lacerti musivi rinvenuti in città, in molti casi gli unici indicatori di un contesto abitativo. Nel loro complesso denotano come l’edilizia privata di Patavium fosse caratterizzata da una diffusa raffinatezza e dalla capacità di recepire gusti e mode tipici dell’Urbe. Si tratta di veri e propri tappeti di pietra caratterizzati da motivi figurati in policromia o da eleganti geometrismi in bianco e nero. A prevalere, nelle case dei Patavini, erano mosaici dal repertorio decorativo sobrio, con un limitato impiego di cromatismi. I mosaici patavini sono databili dall’età tardo repubblicana (I secolo a.C.) fino al tardoantico (IV-VI secolo d.C.). Questo mosaico, definito 𝑜𝑝𝑢𝑠 𝑡𝑒𝑠𝑠𝑒𝑙𝑙𝑎𝑡𝑢𝑚, cioè costituito di tessere, è stato rinvenuto nel 1955 in via Cesare Battisti. È composto da una bordatura a mura merlate nere su fondo bianco, con motivi geometrici e floreali. Interessanti i pannelli posti attorno al riquadro centrale, al cui interno è situato un alberello con foglioline e ramoscelli su cui si posano due uccellini bezzicanti. La policromia in questo mosaico è particolarmente ricca, la resa dei motivi fitomorfi e teriomorfi è affidata ai colori rosso, grigio, giallo, verde, lilla chiaro, bruno nocciola, rosa antico, turchino chiaro, oltre al bianco e al nero: talora le tonalità presentano variazioni. Nei rosoni a otto petali, col colore più chiaro al centro dei petali, più scuro alle estremità, viene resa l’illusione che i petali siano flessi verso l’esterno. Museo Archeologico foto Gabinetto Fotografico #mosaici #archeologia #arteantica #storiaantica #romaantica
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Presentazione del restauro del dipinto l’Adorazione dei Magi a Modica
Presentazione del restauro del dipinto l’Adorazione dei Magi a Modica – Quotidiano di Ragusa
https://www.quotidianodiragusa.it
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Capolavoro dell'ingegneria e dell'architettura semi-dimenticato eppure accessibilissimo.
𝗟𝗮 𝗖𝗵𝗶𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔𝘂𝘁𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗼𝗹𝗲, 𝗶 𝟲𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝘁𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗠𝗶𝗰𝗵𝗲𝗹𝘂𝗰𝗰𝗶 Nell'aprile 1964 viene completata e inaugurata la #ChiesaDellAutostradadelSole, progetto dell'#architetto #GiovanniMichelucci e situata a Campi Bisenzio, vicino Firenze. Quindi, quest'anno l'opera, costruita in #pietra e #cemento con la distintiva #copertura in lastre di rame compie 60 anni. #architetti #architettura Presa da: https://lnkd.in/ewQyBJck
Architetti: i 60 anni della Chiesa dell'Autostrada del Sole di Giovanni Michelucci
ingenio-web.it
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🏡 I 3 Vantaggi della Pietra Naturale come Rivestimento La pietra naturale è una scelta eccellente per rivestire i tuoi spazi, offrendo bellezza e funzionalità. 1. Durabilità Eccezionale 🔁 La pietra naturale resiste al tempo e agli agenti atmosferici, garantendo una lunga vita ai tuoi rivestimenti. 2. Estetica Unica 🏠 Ogni pezzo di pietra è unico, aggiungendo carattere e eleganza agli ambienti. 3. Manutenzione Minima 🔧 Facile da pulire e mantenere, la pietra naturale conserva la sua bellezza con il minimo sforzo. Scopri come la pietra naturale può trasformare i tuoi spazi! #PietraNaturale #Rivestimenti #Durabilità
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Il restauro non è mai invasivo, infatti si tratta di creare o di ricostruire parti mancanti, consolidare ciò che esiste, rispettando il più possibile l'aspetto originario dell'opera. La sfida è mantenere un equilibrio tra la conservazione dell'autenticità storica e la valorizzazione estetica, evitando di falsificare la storia. ima costruzioni #ima_costruzioni #ima_torino #ima_agui #impresaedile #alessandro_agui #bruno_agui #agui_torino #imacostruzioni #costruzionitorino #cantiere #ristrutturare #torinocostruzioni #costruttori #impresa_torino #restauro #restauratori #edificistorici #dimorestoriche #dimorestoricheitaliane #piazza_san_carlo
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Pietra di Trani Quando si parla di pietra di Trani, si fa riferimento ad una roccia carbonatica estratta in Puglia in area murgiana, dalle cave situate appunto nei pressi di Trani, da cui prende il nome. È composta da carbonato di calcio (CaCO3) dolomitizzato, da un insieme di peloidi micritici leggermente torbidi, cementati da micrite e microsparite più limpide. I cristalli che la compongono invece, sono euedrali romboedrici e sono dispersi nella compagine rocciosa. Nel tempo, questa pietra non è stata utilizzata solo per opere d’arte e d’architettura pugliesi, la più famosa delle quali è indubbiamente la Cattedrale di Trani: ad esempio infatti, è stata impiegata anche per il monumento di Cesare Bazzani eretto per celebrare la Vittoria della Prima guerra mondiale nella piazza di Forlì, o per la Casa del Fascio a Como, ma è anche molto apprezzata nell’edilizia privata. Ecco cosa sapere a riguardo e qualche informazione sulle varie tipologie e metodologie di lavorazione! il marmo di trani bianco Il marmo di Trani bianco è noto con il nome di Biancone di Trani ed è, come detto nel paragrafo precedente, caratterizzato da una tonalità bianca molto chiara ed estremamente scenografica, ideale per numerose lavorazioni. Non a caso, infatti, nel corso della storia è stato utilizzato per realizzare monumenti d’impatto e altamente resistenti, ed è tutt’oggi apprezzato nell’edilizia per creare ornamenti vari e per valorizzare ambienti interni ed esterni delle abitazioni private. Il Biancone può presentare inoltre alcuni resti fossili e i suoi cristalli possono essere visibili all’interno della composizione rocciosa. Famoso da secoli nel settore lapideo ed edile, viene impiegato principalmente per la realizzazione di scale, stipiti, marmette, battiscopa, copertine, cordoli e basolati stradali; di recente inoltre, si è ulteriormente ampliata e diversificata la gamma di produzioni e lavorazioni possibili anche in termini di applicazioni per costruzioni civili ed in complesse strutture architettoniche. Si presenta nelle finiture spazzolato, lucido, sabbiato, bocciardato, rigato e satinato. le lavorazioni del marmo trani Pavimenti interni ed esterni, rivestimenti interni ed esterni, scale interne ed esterne, soglie, rivellini, caminetti, arte sacra: sono solo alcune delle possibili lavorazioni ed applicazioni del marmo Trani. Rientra infatti tra le categorie di marmo più apprezzate e pregiate, che nel tempo ha saputo imporsi per diversi utilizzi specialmente in ambito italiano. Oltre all’edilizia e all’architettura, notiamo anche un incremento del suo utilizzo nell’ambito del design e delle decorazioni di elementi d’interni quali caminetti, scalinate, rivestimenti di piscine e fontane. Resistente, versatile e che ben si abbina con qualsiasi tipo di arredo, è la scelta ideale per dar vita ad ambienti dall’eleganza intramontabile. www.manzimarmi.com
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I nomi delle rocce possono raccontare storie affascinanti. 🔎 E grazie alla normativa UNI EN 12440, architetti, progettisti d'interni e operatori del settore possono riconoscerle per utilizzarle in ambito commerciale e architettonico con sicurezza. 👉🏻 Leggi il nuovo approfondimento sul sito. #ConsorzioMarmistiValpantena #NaturalStone #PietreNaturali #Architettura #Design
Il Fascino dei Nomi delle Pietre Naturali
consorziomarmistivalpantena.com
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#STORIEDIRESTAURO _ la Tomba Brion, di Carlo Scarpa: il restauro come racconto del tempo Il restauro della Tomba Brion, progettata da Carlo Scarpa tra il 1968 e il 1978, rappresenterà sempre una sfida straordinaria per il mondo del restauro dell'architettura moderna. Scarpa infatti concepì questo luogo non solo come un’opera architettonica, ma come un’installazione “viva”, progettata per mutare e invecchiare nel tempo. Il recente restauro, realizzato tra il 2021 e il 2023, è stato eseguito da un team di esperti restauratori e artigiani (Associazione temporanea d’imprese fra Cooperativa Edile Artigiana di Parma, Leonardo di Bologna e Seres di Martina Serafin di Venezia), sotto la guida della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. L’obiettivo era mantenere l’autenticità del sito, utilizzando metodi non invasivi per preservare l’aspetto naturale del cemento e i suoi segni del tempo, senza alterare l’intenzione di Scarpa. Particolarmente complesso è stato il restauro del cemento, un materiale che Scarpa ha valorizzato prevedendone patine, fessurazioni e trasformazioni naturali come parte integrante dell’estetica e del significato simbolico dell’opera. Il dilemma è sempre stato capire quando un intervento fosse realmente necessario e quando, invece, le tracce del tempo diventavano una parte irrinunciabile del progetto. Ogni segno d’invecchiamento è espressione di un equilibrio delicato tra conservazione e rispetto dell’intenzione originaria. La Tomba Brion non è solo un capolavoro architettonico, ma un’esperienza sensoriale che riflette la visione unica di Scarpa: un’opera che evolve con il tempo, mantenendo un dialogo continuo tra architettura e natura. Un restauro che invita a riflettere sull’importanza del tempo e sulla bellezza imperfetta delle opere che mutano con esso. #archiplan #manutenzione #restauro #consolidamento #TombaBrion #CarloScarpa
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