Ferrovie e strade
Piano strategico da 100 miliardi di Euro
Stefano Antonio Donnarumma: "ultimeremo il Terzo Valico"
Qualche estratto dall'articolo di Alessandro Lerbini pubblicato sul sito NT+ ENTI LOCALI & EDILIZIA de Il Sole 24 Ore.
"Oltre 100 miliardi di euro di investimenti in cinque anni e una profonda trasformazione dell’azienda per contribuire in maniera concreta allo sviluppo del Paese e confermare l’Europa come proprio mercato domestico."
"Il Piano Strategico 2025-2029 del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane è stato presentato il 12 dicembre, a Roma, dall’amministratore delegato e direttore generale, Stefano Antonio Donnarumma."
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"Sono otto le linee guida strategiche che accompagneranno questo percorso di rinnovamento, a cominciare dall’impegno del Gruppo a potenziare le infrastrutture del Paese. L’obiettivo è attivare nuove linee ferroviarie AV che permettano di collegare territori finora non serviti, così da aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema Alta Velocità in Italia. A oggi sono 17mila i chilometri di linee ferroviarie gestite tramite la controllata Rfi e circa novemila i treni in circolazione ogni giorno. Per potenziare la qualità del servizio della rete saranno investiti più di 50 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Una quota che, da qui al 2034, concorrerà all’attivazione di nuovi standard tecnologici e all’evoluzione dei modelli manutentivi."
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«Dei 100 miliardi dei prossimi 5 anni - ha continuato Donnarumma - solo 14 sono finanziati dal Pnrr, gli altri 86 miliardi arrivano da altre fonti. Complessivamente ci sono stati assegnati 24,9 miliardi Pnrr, fino a ottobre ne abbiamo spesi 11. Il residuo è di circa 14 miliardi."
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«Spesso la realizzazione delle opere è molto complicata, è stata avviata una proposta di rimodulazione su progetti caratterizzati da imprevisti. Per il Terzo valico, lungo 50 km, siamo adesso all’ultimo chilometro. La difficoltà è su circa 600 metri dove c’è una vena di gas. Noi dobbiamo garantire la sicurezza delle persone che lavorano lì. Non ci sono ritardi dovuti da mancanza di volontà ma da una causa esogena. La soluzione la stiamo identificando, ci metteremo qualche mese in più ma ultimeremo l’opera».
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«Nei 25 miliardi della finanziaria – ha continuato -, il 20% va a noi. Per poter finanziare infrastrutture, pagare poco i biglietti, garantire la sicurezza e la stabilità dell’azienda lo Stato ci deve finanziare ogni anno. L’indebitamento è aumentato di 4 miliardi. Da ora in avanti questi fondi non basteranno più. Cerchiamo di trovare un modo per non gravare sui conti sullo stato. Se il Mef identifica una metodologia che sia, a esempio, come uno strumento pubblico per finanziare l’infrastruttura, non abbiamo privatizzato niente».
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Ingegnere industriale / Project Manager / Operations Manager
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