La #Resilienza del sistema di #Compliance PARTE 2 per #ThinkTankAnticorruzione l'analisi pungente del Dott. Alessandro Cerboni , consulente esperto di compliance e vicepresidente di Assocompliance, in un confronto con il Dott. Andrea Damiani, Lead Auditor ISO 37001. web - https://lnkd.in/dwRX8xE #anticorruzione #corruzione #aziende #codicetico #thinktank Micol Ruffini Lara Mascitelli Dott. Ing. Eugenio Ammaturo
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L'industria, la cultura e la formazione Perchè nasce l'OpenIndustria? Questo sito nasce per tutelare e monitorare il patrimonio industriale italiano tramite la cultura e la formazione.
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L'Italia è un grande #paeseindustriale, ma gli italiani non lo sanno e pensano al turismo. Come diffondere la conoscenza delle nostre potenzialità? Stefania Mancini Alessia Salmaso Marco Pugliese Beniamino Romano Raffaele Torella Marco Carlomagno FLP - Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche Sindacato Nazionale Ingegneri (S.N.Ing.) OpenIndustria si stem Assoinnovazione Assoholding Assocontroller CISINT - Centro Italiano di Strategia e Intelligence KNOSSO https://lnkd.in/eC9-dmqm https://lnkd.in/d-hnE5KT
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Un testo molto interessante che ci propone una visione diversa dell'utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale in un campo critico come quello delle applicazioni militari e per l'intelligence.
"AI in Military Decision Support Systems: A Review of Developments and Debates" esplora il ruolo crescente dell'intelligenza artificiale (IA) nei processi decisionali militari, analizzandone le implicazioni #etiche, #legali e #pratiche. È suddiviso in sezioni che affrontano vari aspetti di questo sviluppo tecnologico, evidenziando casi specifici e le principali opportunità e sfide legate all'uso di sistemi di supporto decisionale basati sull'IA (#AIDSS) nel contesto #bellico. L'introduzione del rapporto sottolinea l'integrazione sempre più diffusa dell'IA nel processo decisionale militare, particolarmente nella selezione e nell'uso della forza. Nonostante l'enfasi globale su sistemi d'arma autonomi #AWS, il documento sposta l'attenzione sui sistemi di supporto decisionale che, pur non sostituendo direttamente l'uomo, sono progettati per assisterlo in compiti complessi come l'analisi di grandi quantità di dati, il riconoscimento di modelli e la previsione di scenari. Tuttavia, questa interazione uomo-macchina solleva questioni critiche su quanto il controllo umano rimanga realmente significativo. Il documento passa in rassegna diversi casi emblematici che illustrano lo sviluppo e l'uso di AI DSS. Tra questi, il "#ProjectMaven" del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti🇺🇸 , ideato per analizzare dati video raccolti da droni e identificare bersagli con algoritmi avanzati, rappresenta uno dei progetti più noti e controversi. Nonostante il rifiuto di Google di rinnovare la sua collaborazione dopo le proteste interne, il progetto continua a essere un punto centrale nelle applicazioni militari dell'IA, impiegando strumenti come il sistema Maven Smart per presentare una visione complessiva del campo di battaglia. Un altro esempio è l'uso di tecnologie basate sull'IA durante il conflitto Russia-Ucraina, dove sistemi come Palantir Technologies e piattaforme nazionali ucraine come #Kropyva e #Delta hanno supportato decisioni tattiche e operative. Anche se meno documentati, i tentativi russi di integrare l'IA sembrano meno avanzati rispetto a quanto dichiarato ufficialmente. Il rapporto analizza poi le opportunità offerte dai sistemi di supporto decisionale basati sull'IA, tra cui una maggiore velocità ed efficienza nelle decisioni militari e potenziali vantaggi umanitari, come la minimizzazione dei danni collaterali. Tuttavia, le sfide sono altrettanto significative. L'interazione uomo-macchina in contesti ad alta pressione può portare a un ridimensionamento del ruolo umano, rischiando di trasformare i comandanti in semplici esecutori di decisioni suggerite da algoritmi. Inoltre, i problemi legati alla fiducia nei sistemi di IA, i guasti tecnici, le implicazioni etiche e il rispetto del diritto internazionale umanitario rappresentano questioni critiche. Tra queste, emerge la difficoltà di garantire che i sistemi rispettino le norme internazionali e non erodano l'agenzia morale degli esseri umani.
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È con immenso piacere che annunciamo la partnership tra OpenIndustria e Made in Italy, la cui anima è Roberto Santori. Made in Italy è una piattaforma nata per celebrare e divulgare le virtù dell'impresa italiana. Con l'obiettivo di rafforzare i legami tra gli imprenditori e il Sistema Paese, Made in Italy organizza eventi e seminari tematici per favorire un dialogo costruttivo tra esperti, professionisti e figure istituzionali, abbracciando diversi ambiti del saper fare italiano. Seguiteci per conoscere le nostre iniziative e per un'informazione trasparente. https://lnkd.in/dSn7uku6
I nostri Partner - Made in Italy
https://madeinitaly-community.com
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In data 30 luglio 2024 abbiamo dato vita a OpenIndustria. Con molto piacere sono stato eletto “direttore generale”, ruolo che utilizzerò per traghettare il progetto in questi primi mesi. L’obiettivo comune? Il rilancio dell’Italia partendo dalla cultura industriale e dai personaggi che questo Paese l’hanno migliorato. Con OpenIndustria ci piace alzare l’asticella, il Paese ad oggi è la settima potenza mondiale? A noi piace pensare di poterla portare nelle prime cinque, insomma vogliamo osare e non lavorare per galleggiare. Vi ricordo che nel G7 non ci volevano, fu l’opera di Moro a darci la possibilità d’entrare (e il gran lavoro di Mattei negli anni ‘50), ma non possiamo vivere solo di ricordi, serve rimettere il Paese a correre. Come? Partendo anche dalla consapevolezza di potercela fare, riscoprendo strategie da sviluppare in chiave moderna. Noi ci proveremo. Prima riunione, cariche elette: - creato il board - eletto all’unanimità il presidente Alessandro Cerboni - eletto all’unanimità il direttore generale Marco Pugliese - eletto all’unanimità il vicepresidente Raffaele Di Caterino Nei prossimi giorni andremo a formalizzare l’associazione e procederemo alla registrazione. Oltre al board ed al tesoriere Marco Scardeoni, nei prossimi mesi andremo a creare un Cts (Comitato Tecnico Scientifico) e delle aree di lavoro per settore. (Si potranno candidare i membri del consiglio) Oltre a questo procederemo con una campagna di sensibilizzazione aperta a chi vorrà entrare nel progetto affiliandosi come socio sostenitore. Il tema che tratteremo? Al centro della nostra agenda il rilancio del Paese. Il board è composto da molte personalità ed è variegato, si va dal professore all’imprenditore con spunti internazionali, visto che abbiamo persone che lavorano in Cina, Usa, Australia, SudAfrica. Abbiamo già ottimi partner come Roberto Santori di Made in Italy in Italy, Cino Serrao, Massimo Lucidi, Deutelio, Nabila Finanza, ESI SRL IMPRESA SOCIALE, Associazione Archivio Storico Olivetti dell’ottimo Gaetano di Tondo di e altri che vi sveleremo strada facendo. Recente la partnership con FAST Aerospace, startup tutta italiana. Nostro partner strategico anche il CISINT - Centro Italiano di Strategia e Intelligence ed il giornale ReportDifesa.it - Geopolitica e Sicurezza. Ci presenteremo in diverse città italiane tra cui Milano e Roma cercheremo di rappresentare l’associazione in Parlamento (al nostro interno vari rappresentanti d’interessi). Siamo già stati invitati in vari talk e nostri membri sono finiti su Forbes, Economy e Business People. Il nostro sito: https://openindustria.com Sosteniamo il Paese, le aziende italiane e la cultura indudtriale promuovendo personaggi come Enrico Mattei ed Adriano Olivetti. Vuoi aderire al consiglio? Compila questo form e verrai ricontattato: https://lnkd.in/d9uth2Cn Affrettatevi solo i primi 75 entreranno nel consiglio come soci ordinari! Ti aspettiamo!
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UniCredit non molla, nonostante il fango tedesco Era inevitabile. Se l’Italia prova ad uscire dalla nicchia in cui è stata confinata (esternamente ed internamente) dagli anni ‘90 gli animi s’agitano, soprattutto se tali azioni sono volte verso Berlino. La questione dei titoli di Stato italiani è spesso tirata in ballo come elemento d’instabilità (nonostante gli annuali rapporti di JP Morgan che esprimono l’esatto contrario) ma in questo caso non c’entra nulla con i reali motivi che stanno frenando l'operazione tra Commerzbank e Unicredit. In Germania, la fusione tra il colosso italiano guidato da Andrea Orcel e l'istituto tedesco, che ha affidato i colloqui a Bettina Orlopp, è vista con preoccupazione. Nonostante la Banca Centrale Europea abbia dato la sua benedizione all'operazione, Commerzbank sta cercando in ogni modo di farla naufragare, la questione è geoeconomica. Secondo quanto riportato da Reuters, fonti vicine al governo tedesco rivelano che Berlino si sta già preparando a difendersi da un’eventuale offerta ostile da parte di Unicredit. Scatenando la propria stampa che attaccherà il nostro Paese spargendo la solita cortina d’informazioni manipolate, analisi balzane e bugie diffuse. La preoccupazione principale non è legata direttamente ai titoli di Stato italiani in possesso di Unicredit – che pure ammontano a decine di miliardi – ma piuttosto alla stabilità finanziaria generale del paese. Il timore è che l'integrazione tra i due istituti possa destabilizzare il sistema bancario tedesco, peccato che il sistema in crisi sia da anni quello teutonico. Il riferimento ai titoli italiani è dunque più una questione di pregiudizio che un rischio reale. Una manipolazione mediatica per far presa su opinione pubblica e forse qualche testata italiana non propriamente sul pezzo. L’idea di un debito italiano intrinsecamente inaffidabile è uno stigma che persiste in alcuni ambienti (che hanno interesse a far rimanere il Paese in una pozione strategica di debolezza) nonostante la solidità del sistema bancario italiano negli ultimi anni. In questo caso, le reali ragioni per cui l’operazione viene osteggiata da Commerzbank sembrano essere di natura più politica e strategica, piuttosto che legate a presunti rischi legati ai titoli di Stato. Nel mentre la nostra stampa tace sul debito tedesco, omesso per 800 miliardi, tace su casi come Wirecard (non approfondisce), tacque su caso Saipem nel 2015, tacque sul vero scopo della crisi del debito nel 2011 (con le banche tedesche esposte). In questo momento serve lucidità e occorre che i nostri media non cadano in due errori: ritenere questa operazione affare tra banche (in realtà ci passa il futuro europeo italiano), farsi influenzare dalla narrazione tedesca che arriva direttamente dal governo di Berlino. In questo momento bisogna informare correttamente e mettendo al centro l’interesse nazionale. Come OpenIndustria vi terremo aggiornati.
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Si è tenuto ieri a Roma, presso gli spazi dell’Università degli studi Guglielmo Marconi, un importante evento dal titolo “Cybermind – La valorizzazione degli asset intangibili”. Si è parlato di #cultura d’impresa, #skills, #Intelligence, #asset #organizzativi e molto altro. Sono intervenuti nel dibattito, moderato dal nostro Vittorio D'Orsi: · Marco Carlomagno, Segretario Generale FLP, che ha parlato de "I mutamenti del Mercato del Lavoro"; · Marco Pugliese, Direttore di OpenIndustria e membro del CISINT - Centro Italiano di Strategia e Intelligence – con un intervento sull’importanza del “Cooperative Management ®" qui il link per un approfondimento 👉 https://lnkd.in/eC7VRyfa; · Maurizio Grillini, Presidente di Assocontroller, il quale ha parlato de "Le Certificazioni: sicurezza delle Informazioni e Ruoli d'Azienda”; · Beniamino Romano, membro del Comitato Direttivo “Sindacato Nazionale Ingegneri (S.N.Ing), che ha fatto luce sugli “Asset Intangibili d'Impresa". In conclusione, il Prof. Vittorio D’Orsi ha presentato "Il Master CYBERMIND- Intelligence, PsicologiaCibernetica ® e SocioPedagogia dell'Informazione ®". Temi quanto mai sempre più attuali, la cui conoscenza ed approfondimento diventano imprescindibili se vogliamo migliorare la Cultura d’Impresa, con competenze, knowhow e formazione, per rimanere al passo con le richieste del mercato globale e della società. OpenIndustria diffonde la conoscenza e la comprensione della cultura industriale italiana, mettendo in luce la sua storia, i suoi successi, le sfide future ed eventi formativi ed informativi come questo.
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Eni a Livorno la costruzione della terza bioraffineria in Italia. Nella nuova area verranno costruiti tre nuovi impianti che produrranno HVO diesel, HVO nafta e bio-GPL da materie prime rinnovabili. La conversione del sito industriale di Livorno, sul modello di quanto già realizzato nel 2014 a Porto Marghera e nel 2019 a Gela, conferma la strategia di decarbonizzazione di Eni volta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Sul sito www.rottadeitrasporti.it l'articolo completo urly.it/310-64 Rotta dei Trasporti #rottadeitrasporti #eni #livorno #Costruzione #bio #italia #area #Produzione #HVO #diesel #NAFTA #GPL #materie #prime #materieprime #rinnovabili #conversione #sito #industriale #modello #realizzazione #strategia #decarbonizzazione #Volta #carbone #article #COMPLETO #news